Alessandro Carati, o come preferiva farsi chiamare da tutti, Sandro, è stato un Amico, prima che un collaboratore e dirigente eccezionale di questa Società, che per oltre dieci anni ha contribuito a far crescere e costruire giorno per giorno. A Lui va il mio ricordo più affettuoso, perché Sandro, per tutti noi, ha rappresentato molto. Sapeva rendere semplici anche i problemi più difficili, con il suo sorriso, le sue battute, la sua calma. Sandro era un uomo saggio, che riusciva a trasmettere serenità e fiducia. Lo faceva per lo più silenziosamente, ma era un punto fermo, un appiglio sicuro in qualunque momento. Con Sandro abbiamo conosciuto persone, condiviso idee e momenti, successi e anche qualche insuccesso, del quale abbiamo saputo far tesoro per ripartire più determinati di prima, anche grazie alla sua capacità di stemperare nell'ottimismo ogni situazione. A Lui non servivano le parole per fare grandi proclami. Si faceva precedere dai fatti e sul fatto che lui fosse una certezza si è fondata l'unità del nostro gruppo, che continuerà nel suo ricordo e nel suo esempio.
A lui, personalmente, devo il fatto che abbia creduto in me. Ha sostenuto me e il mio percorso societario, ha creduto in un progetto e nelle idee portate avanti da un giovane, facendo da ago della bilancia nei momenti in cui per me, crederci, era la differenza tra poter continuare il mio lavoro nella società o non continuarlo. Nonostante la differenza di età, mi ha trattato sempre da pari ed ha accettato di essere formalmente il mio vice, anche se per me, e per tutti noi, è rimasto sempre il nostro Presidente.
Lo ha fatto in modo tale che il nostro gruppo dirigente ha operato con lui come fosse una famiglia, senza che vi fossero ruoli e gerarchie, se non sulla carta. In diverse occasioni, diverso da me per temperamento e carattere, ha saputo darmi tempo e anche quando sapeva che avrei sbagliato, non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio ed il suo consiglio.
Sandro non era uno schermitore, ma agiva e si comportava da Schermitore, come io vorrei che ciascuno dei nostri ragazzi imparasse ad essere. Sapeva prendere sul serio le cose, senza mai perdersi nel prendere troppo sul serio se stesso. E' così che ci ha insegnato molto, senza mai fare in modo di farcene accorgere troppo, senza mai far pesare la sua presenza e di questo molto, oggi che invece sentiamo così ingombrante la sua assenza, facciamo tesoro.
Ciao Sandro. Ora che non ci sei più, saperti dire grazie continuando al meglio il viaggio ripartendo dalla fermata dove sei sceso, sarà per noi un fatto, non solo una parola, come ci hai insegnato a fare tu.
Alberto Bernacchi